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Incontri con disabili

Emozioni e piacere per tutti

Assistente sessuale

Assistente sessuale la storia

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Nel nostro paese si parla ancora ben poco di assistente sessuale. È una problematica ampia e spinosa quella del sesso e a maggior ragione per le persone affette da disabilità, mentali e motorie.

Assistente sessuale: la storia

Mentre in altri paesi già da molto tempo esiste la figura dell’assistente sessuale, o terapista sessuale, e addirittura in Germania si discute affinché il servizio sia previsto dalla mutua, in Italia l’argomento è stato appena trattato. È stato presentato un disegno di legge al Senato nel 2014, a firma del parlamentare Pd Sergio Lo Giudice, ma ancora non ci sono risvolti. Per questo tipo di problematiche è innanzitutto fondamentale la visibilità ma spesso c’è il tabù del parlare di sesso, ancora di più se questo riguarda persone non normodotate.
Il soddisfacimento sessuale dovrebbe essere un diritto, perché è anch’esso uno dei bisogni primari degli esseri viventi, per questo non dovrebbe essere negato a nessuno né per evasive motivazioni morali né religiose.
Rimanere paralizzati o avere degli handicap non significa che gli istinti, le pulsioni e i desideri cessino: in molti casi non possono essere però espletati nemmeno autonomamente e non può ricadere sulla famiglia, per ovvi motivi, anche questa incombenza.
In Gran Bretagna è stato attivato un programma, il Putting People First che prevede, al suo interno, il pagamento di prestazioni sessuali per coloro che ne fanno richiesta e si è iniziato a parlare di Assistente Sessuale: le normali prostitute o escort alle quali si rivolgono i familiari, spesso non sono in grado di rapportarsi correttamente con persone disabili, infatti molti raccontano della totale mancanza di empatia da parte di queste nei loro confronti, spesso fondamentale per loro dato che non si tratta di una faccenda prettamente meccanica; in molti casi i clienti non vengono neppure accettati e per tante persone non esiste nemmeno questa opzione a pagamento.
Laddove esiste l’assistente sessuale, il servizio che mette a disposizione persone con una congrua preparazione e non semplici prostitute da strada, i candidati devono frequentare dei corsi di salute sessuale e coscienza sessuale, in modo da non far arrivare nemmeno loro impreparati all’esperienza, che frequentemente è la prima della loro vita: questi corsi, oltre alle norme igieniche da rispettare prima e durante l’atto, insegnano come approcciarsi all’assistenza sessuale, cosa questa prevede e cosa non ma prevedono anche di aiutare i malati ad essere più sicuri, consapevoli del proprio corpo e dei propri limiti.

Una figura professionale preparata

L’assistente sessuale professionista per svolgere la sua attività, professione complessa e delicata perché oltre alla buona conoscenza del mondo dei disabili richiede molta empatia, propongono ai disabili di varia natura che sono ritenuti idonei, servizi come massaggi, carezze, esperienze sessuali e giochi erotici.
Tutti sono muniti di certificazione, ottenuta dopo aver seguito un corso di formazione che si concentra su come affrontare le varie disabilità motorie e/o psichiche e svolgono la loro attività ad una tariffa prestabilita o come volontariato.

Competenze dell’assistente sessuale

Il ruolo dell’assistente sessuale è quello di supportare le persone con deficit psicofisici a sperimentare la propria sessualità aiutandoli in vari modi: gli operatori, sono formati sia da un punto di vista teorico sia psico-corporeo sulle problematiche di varia natura riguardante la sessualità in queste persone; ciò permette di aiutarle a vivere un’esperienza erotica, sensuale e sessuale soddisfacente e appagante.
Tutto ciò contribuisce ad eliminare soluzioni che prevedano la somministrazione di tranquillanti nei pazienti che subiscono in modo peggiore l’effetto di questa situazione: gli incontri tra assistente e disabile, si orientano in modo da andare dal semplice contatto fisico, al corpo a corpo, facendo in modo da far sperimentare il contatto fisico con un’altra persona ma senza tralasciare l’esperienza sensoriale.
Questa figura può dare suggerimenti fondamentali sull’attività auto-erotica o stimolare e provocare il piacere sessuale fino all’esperienza orgasmica.
Ogni famiglia che accudisce una persona affetta da handicap sa che ad un certo punto della sua vita questa sviluppa una forte tensione sessuale che necessita di essere sprigionata: nella maggior parte dei casi ciò avviene in modo violento a causa o dell’incapacità della famiglia di riconoscere il problema o per l’impossibilità di trovare persone disposte ad accettare un simile incarico.
I disabili fisici dalla nascita rischiano di sviluppare insicurezze, patologie psichiche o nevrosi in seguito alla negazione della dimensione erotica-affettiva mentre chi ha subito questa situazione in un secondo momento può reagire con rabbia o rinchiudersi in sé stesso.
Numerose testimonianze positive, rilasciate da uomini e donne affetti da diverse patologie, raccontano di come il tabù sessuale e le errate credenze sull’inesistente desiderio sessuale di coloro nati con ritardi mentali, siano stati debellati dal momento in cui le famiglie si sono rivolte alle associazioni, come la SAR (olandese) e la SENIS (tedesca). Molte persone hanno non solo potuto avere un contatto sessuale per la prima volta in vita loro ma addirittura ricevere importanti consigli, qualora sia stato possibile, per la masturbazione.
Non è stata registrata alcuna situazione di disagio, anzi, l’assistenza ha potuto risolvere in maniera naturale uno dei principali problemi delle persone non autosufficienti e a guadagnarne sono state non solo queste ma anche tutta la famiglia.

Una vera terapia sessuale

La novità rappresentata da questo servizio è la valenza della terapia. Infatti senza l’ausilio di alcun medicinale si ottengono benefici non solo a livello mentale ma anche fisico mediante la conoscenza più approfondita del proprio corpo.

Terapista sessuale

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L’assistente sessuale per disabili è una figura professionale che in altre parti del mondo è riconosciuta legalmente o almeno culturalmente.

Ne abbiamo parlato nell’articolo assistente sessuale

In Italia si prova a stento ad affrontare il tema. Certo non è facile parlare della sfera più privata in assoluto delle persone ma forse era più difficile tempo fa quando tutta la sfera affettiva e sessuale era ancora più riservata. Il discorso del sesso e disabili è tanto complesso quanto facile senza barriere e tabù. Ne abbiamo parlato in diversi articoli e sappiamo che non è solo ricerca di sesso ma anche di emozioni e di amore: impossibile?

Raccontiamo una storia vera.

Un’esperienza che fa emergere la positività del vivere le emozioni: emozioni che fanno vibrare la pelle e che regalano attimi di positività ed energia.
Mi chiamo Luisana e sono una ragazza di 31 anni, sono sempre stata molto aperta di mente e mi sono sempre messa a disposizione per amici e conoscenti.
La mia professione è di infermiera in una casa di cura e ciò mi ha portato molto a capire abbastanza da vicino i vari problemi che ci possono essere quando si soffre di qualcosa, ecco perché mi sono avvicinata al mondo della disabilità. Nel mio tempo libero infatti, ho avuto modo di assisterne qualcuno ma quando poi sono venuta a conoscenza del ruolo di assistente sessuale, l’ho preso subito in considerazione. Ovviamente però prima di cercare un modo per poter mettere in atto questa mia volontà, mi sono informata bene su tutto ciò che riguardava tale contesto. Con le informazioni in mio possesso ho cercato di trovare le persone che avessero bisogno di questo tipo di assistenza e devo dire che non ci ho messo molto a trovarne. La velocità di questa ricerca è anche perché avendo avuto persone disabili che assistevo, con i loro parenti si è intavolato il discorso del sesso ed io ho avuto modo di esternare l’importanza del ruolo e dei compiti del terapista sessuale. I familiari ovviamente hanno compreso che in questione non c’era solo l’atto fine a sé stesso ma l’emotività, le sensazioni di piacevolezza.

L’inizio di un nuovo modo di essere terapista

Così dopo pochi giorni si è passati dalle parole ai fatti ed io ho avuto modo di provare per la prima volta il ruolo della terapista sessuale disabili con Mariano, un uomo di 37 anni costretto sulla sedie a rotelle.
Il suo problema però non si limitava a questo, oltre ad avere paralizzato entrambe le gambe, anche il braccio destro era immobile, mentre il sinistro lo muoveva a fatica, tutto ciò a causa di un brutto incidente in moto avuto diversi anni prima. Per adempiere al meglio in tale mansione, la famiglia mi ha lasciato sola con lui, cosa che già capitava quando l’avevo assistito altre volte, Mariano con il suo modo di parlare mi faceva capire che aspettava questo momento da diverso tempo. Così la sua dolcezza mi aveva colpito, ho iniziato a fargli capire che poteva chiedermi di tutto perché ero a sua completa disposizione, infatti ero pronta a dedicarmi a lui per il tempo che avremmo trascorso insieme.
Mi ha chiesto di iniziare da uno spogliarello con una buona base musicale ed io in maniera molto audace ho eseguito al meglio il mio compito, vedendo nel suo sguardo la voglia che cresceva. Mariano fino a che non aveva avuto l’incidente, era un animatore nei villaggi turistici, quindi un ragazzo molto energico e positivo che faceva divertire tutti con i suoi modi di fare ed il carattere assai estroverso. Nonostante il suo corpo oramai non rispondesse più ai suoi comandi, lui era rimasto l’uomo di sempre, anche se c’erano momenti di forte abbattimento. Ero lì per far sì da farlo divertire e capire se ero tagliata per questo ruolo, così dopo lo spogliarello, sono rimasta solo con l’intimo di pizzo, lui non si è risparmiato da farmi i complimenti e mi ha invitato a avvicinarmi a lui. L’ho fatto volentieri così lui mi ha chiesto di aiutarlo con il braccio che muoveva a fatica per sentire il mio corpo con la sua mano, un gesto così semplice per lui è stata una forte emozione. Mi piaceva l’atmosfera che si era creata e ciò ha fatto si da rendere tutto molto sciolto, ho iniziato così a spogliarlo e quando era nudo dall’ombelico in giù, ho potuto notare che era eccitato.
Tale vista ovviamente non ha potuto che farmi piacere ed ho iniziato a toccarlo tra le gambe, la conseguenza ovvia poi è stata avvicinarmi con la bocca e sentivo i suoi gemiti di piacere. Ero eccitata per il contesto e molto contenta della gioia che stavo provocando a lui, così dopo aver giocato per un bel po’ a leccarlo ovunque, gli ho chiesto se voleva provare a farlo. Lui è rimasto con un’espressione tra il sorpreso ed il titubante, erano oramai 4-5 anni che non aveva rapporti e di certo non era il tipo di persona da stare così in astinenza fino all’incidente. Pochi secondi sono bastati per fargli dire di si e così ho iniziato a capire come fare per non provocargli dolore e lui tranquillizzandomi mi ha detto che non ne avrebbe sentito e che quindi potevo stare sopra di lui senza problemi. Così prima di salire sono rimasta nuda anche io ed ho iniziato a dimenarmi una volta che lo avevo dentro di me, non credevo che avrei potuto godere così in tale contesto, eppure stava succedendo. L’unico dispiacere era non poter sentire le sue mani sul mio corpo ma Mariano compensava il tutto con le parole, facendomi immaginare cosa avrebbe potuto fare se fosse stato in una condizione del tutto normale.
Era davvero molto fantasioso e giocando con le parole sapeva dove fare leva per aumentare il mio desiderio sessuale, così dopo essermi dimenata per un determinato tempo su, ho raggiunto l’orgasmo. Nel fare ciò però ho notato che lui ancora non ci era riuscito e così una volta sceso da sopra di lui, ho continuato con le mani e con la bocca fino a fargli provare quella sensazione che gli mancava da tempo. E’ stata un’esperienza gratificante oltre che appagante per entrambi ed è stato bello ricevere sia complimenti che ringraziamenti da Mariano, avevo fatto tutto ciò con il cuore perché lui è sempre stato molto dolce con me.

Assistente sessuale per disabili

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L’assistente sessuale per disabili è una figura professionale che in altre parti del mondo è riconosciuta legalmente o almeno culturalmente. In Italia si prova a stento ad affrontare il tema. Certo non è facile parlare della sfera più privata in assoluto delle persone ma forse era più difficile tempo fa quando tutta la sfera affettiva e sessuale era ancora più riservata. Il discorso del sesso e disabili è tanto complesso quanto facile senza barriere e tabù.

Ne abbiamo parlato in diversi articoli e sappiamo che non è solo ricerca di sesso ma anche di emozioni e di amore: impossibile?

Raccontiamo una storia vera.

Un’esperienza che fa emergere la positività del vivere le emozioni: emozioni che fanno vibrare la pelle e che regalano attimi di positività ed energia. Ce la racconta in prima persona Luisana.

Mi chiamo Luisana e sono una ragazza di 31 anni, sono sempre stata molto aperta di mente e mi sono sempre messa a disposizione per amici e conoscenti.
La mia professione è di infermiera in una casa di cura e ciò mi ha portato molto a capire abbastanza da vicino i vari problemi che ci possono essere quando si soffre di qualcosa, ecco perché mi sono avvicinata al mondo della disabilità. Nel mio tempo libero infatti, ho avuto modo di assisterne qualcuno ma quando poi sono venuta a conoscenza del ruolo di assistente sessuale, l’ho preso subito in considerazione.

Ovviamente però prima di cercare un modo per poter mettere in atto questa mia volontà, mi sono informata bene su tutto ciò che riguardava tale contesto. Con le informazioni in mio possesso ho cercato di trovare le persone che avessero bisogno di questo tipo di assistenza e devo dire che non ci ho messo molto a trovarne. La velocità di questa ricerca è anche perché avendo avuto persone disabili che assistevo, con i loro parenti si è intavolato il discorso del sesso ed io ho avuto modo di esternare l’importanza del ruolo e dei compiti del terapista sessuale. I familiari ovviamente hanno compreso che in questione non c’era solo l’atto fine a sé stesso ma l’emotività, le sensazioni di piacevolezza.

L’inizio di un nuovo modo di essere terapista

Così dopo pochi giorni si è passati dalle parole ai fatti ed io ho avuto modo di provare per la prima volta il ruolo della terapista sessuale disabili con Mariano, un uomo di 37 anni costretto sulla sedie a rotelle.

Il suo problema però non si limitava a questo, oltre ad avere paralizzato entrambe le gambe, anche il braccio destro era immobile, mentre il sinistro lo muoveva a fatica, tutto ciò a causa di un brutto incidente in moto avuto diversi anni prima. Per adempiere al meglio in tale mansione, la famiglia mi ha lasciato sola con lui, cosa che già capitava quando l’avevo assistito altre volte, Mariano con il suo modo di parlare mi faceva capire che aspettava questo momento da diverso tempo. Così la sua dolcezza mi aveva colpito, ho iniziato a fargli capire che poteva chiedermi di tutto perché ero a sua completa disposizione, infatti ero pronta a dedicarmi a lui per il tempo che avremmo trascorso insieme.

Mi ha chiesto di iniziare da uno spogliarello con una buona base musicale ed io in maniera molto audace ho eseguito al meglio il mio compito, vedendo nel suo sguardo la voglia che cresceva. Mariano fino a che non aveva avuto l’incidente, era un animatore nei villaggi turistici, quindi un ragazzo molto energico e positivo che faceva divertire tutti con i suoi modi di fare ed il carattere assai estroverso.

Nonostante il suo corpo oramai non rispondesse più ai suoi comandi, lui era rimasto l’uomo di sempre, anche se c’erano momenti di forte abbattimento. Ero lì per farlo divertire e capire se ero tagliata per questo ruolo, così dopo lo spogliarello, sono rimasta solo con l’intimo di pizzo, lui non si è risparmiato da farmi i complimenti e mi ha invitato a avvicinarmi a lui. L’ho fatto volentieri così lui mi ha chiesto di aiutarlo con il braccio che muoveva a fatica per sentire il mio corpo con la sua mano, un gesto così semplice per lui è stata una forte emozione.

Mi piaceva l’atmosfera che si era creata e ciò ha fatto si da rendere tutto molto sciolto, ho iniziato così a spogliarlo e quando era nudo dall’ombelico in giù, ho potuto notare che era eccitato.
Tale vista ovviamente non ha potuto che farmi piacere ed ho iniziato a toccarlo tra le gambe, la conseguenza ovvia poi è stata avvicinarmi con la bocca e sentivo i suoi gemiti di piacere.

Ero eccitata per il contesto e molto contenta della gioia che stavo provocando a lui, così dopo aver giocato per un bel po’ a leccarlo ovunque, gli ho chiesto se voleva provare a farlo. Lui è rimasto con un’espressione tra il sorpreso ed il titubante, erano oramai 4-5 anni che non aveva rapporti e di certo non era il tipo di persona da stare così in astinenza fino all’incidente. Pochi secondi sono bastati per fargli dire di sì e così ho iniziato a capire come fare per non provocargli dolore e lui tranquillizzandomi mi ha detto che non ne avrebbe sentito e che quindi potevo stare sopra di lui senza problemi.

Così prima di salire sono rimasta nuda anche io ed ho iniziato a dimenarmi una volta che lo avevo dentro di me, non credevo che avrei potuto godere così in tale contesto, eppure stava succedendo. L’unico dispiacere era non poter sentire le sue mani sul mio corpo ma Mariano compensava il tutto con le parole, facendomi immaginare cosa avrebbe potuto fare se fosse stato in una condizione del tutto normale.
Era davvero molto fantasioso e giocando con le parole sapeva dove fare leva per aumentare il mio desiderio sessuale, così dopo essermi dimenata per un determinato tempo su, ho raggiunto l’orgasmo. Nel fare ciò però ho notato che lui ancora non ci era riuscito e così una volta scesa da sopra di lui, ho continuato con le mani e con la bocca fino a fargli provare quella sensazione che gli mancava da tempo.

E’ stata un’esperienza gratificante oltre che appagante per entrambi ed è stato bello ricevere sia complimenti che ringraziamenti da Mariano, avevo fatto tutto ciò con il cuore perché lui è sempre stato molto dolce con me.

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